interviste
La Milano di Studio Swine
Il nostro rapporto con Milano è iniziato nel 2010, quando entrambi tenevamo per la prima volta una mostra in città. Improvvisamente si scatenò un’eruzione del vulcano islandese Eyjafjallajokull...
Quando e come è cominciato il tuo rapporto con Milano?
I nostri rapporti con Milano hanno avuto inizio nel 2010, quando entrambi tenevamo per la prima volta una mostra in città. Improvvisamente si scatenò l’eruzione del vulcano islandese Eyjafjallajokull, e le ceneri costrinsero a terra tutti gli aerei. Così rimanemmo bloccati a Milano e avemmo il tempo di conoscerci reciprocamente. Il nostro studio è nato così.
Una o più architetture o monumenti del passato che ami?
La Stazione Centrale di Milano è la migliore stazione di cui abbiamo avuto esperienza [La città che cresce].
volta che la vedi, uscendo dalla metropolitana, è una sorpresa notare gli spazi spettacolari e sporgenti della hall principale. Le proporzioni sembrano più vicine a quelle delle montagne che dell’architettura, e il mix di art nouveau, art déco e stile fascista è unico. È eccitante quando gli edifici pubblici storici, come le stazioni e le librerie, manifestano la grandeur e il lusso che normalmente si riserva ai palazzi reali e alle cattedrali.
Un’altra superba architettura storica è il Cinema Arti, progettato da Mario Cereghini nel 1935 [La Città dei Monumenti].
Abbiamo scoperto questo edificio durante la visita all’istallazione di Sou Fujimoto x COS “Forest of Light” nel 2016. Siamo stati poi “costretti” ad approfondire la nostra conoscenza di questo luogo quando ci è stato chiesto di proporre qualcosa da presentare durante il Salone di quest’anno (2017). Il senso di trasporto che si prova oltrepassando le porte del cinema ci ha ispirato molto e questo ci ha portato a pensare alla ricca tradizione cinematografica italiana e alle scene di Nuovo Cinema Paradiso. Speriamo di poter rendere giustizia alla storia.
Il tetto del Duomo è invece una bellissima camminata nel cielo [La Città dei Monumenti]. Non sono molte le città dove puoi camminare sul bianco tetto di una cattedrale e questo ti da come la sensazione di sbirciare dietro le quinte.
Un’attività che spesso fai quando vieni a Milano?
A Milano, ovunque andiamo, prima o poi, finiamo in Metropolitana [La Città dei Monumenti], che è una delle nostre preferite al mondo, in particolare la linea Rossa con la sua segnaletica e i suoi interni progettati da Albini- Helg studio in collaborazione con Antonio Piva and Bob Noorda per la parte grafica. Questo progetto vinse un compasso d’oro nel 1964. Il progetto degli spazi è molto funzionale, ma sono riusciti anche a creare una forte caratterizzazione attraverso l’uso del senso estetico, del divertimento, mescolando in un’identità coesa le architetture, le sedute, l’illuminazione, i corrimano rossi e le grafiche.
Un negozio dove acquisti oggetti che trovi solo a Milano?
Non possiamo dire di aver mai comperato qualcosa a Milano che si trova solo qui ma amiamo l’esperienza che si vive entrando da Prada in via Galleria Vittorio Emanuele II [La Città dei Monumenti].
I dettagli sono splendidamente curati, con eleganti staffe in ottone a supporto di mensole in vetro, battiscopa in marmo alle porte, illuminazione opulenta e maniglie in ottone. Il tutto trasmette un’idea di chic vecchio stile, e il bellissimo vecchio caffé al piano superiore migliora ulteriormente questa fantasia.
Un locale, un bar o un ristorante che apprezzi in città?
Un posto divertente dove mangiare è la piccola pizzeria/focacceria da asporto Mundial sul lato opposto della stazione di Lambrate. Ci andavamo spesso quando esponevamo da studenti e continuiamo ad andarci sulla via verso zona Ventura Lambrate, e, a volte, anche al ritorno!
Una o più tra le architetture recenti che hanno trasformato il volto della città?
La Fondazione Feltrinelli di Herzog & de Meuron rappresenta [La città che cresce] uno dei magnifici nuovi edifici a Milano. La completa trasparenza dell’architettura contribuisce alla bellezza del circondario come la letteratura fa per la società.
Allo stesso tempo, l’esperienza alla Fondazione Prada a Milano è mistica [La Città Policentrica]. Non solo si può vedere la grande arte contemporanea, ma lo spazio stesso sembra trascendere la realtà.
Quando si attraversano gli spogli cortili sotto il sole di mezzogiorno, ci si sente come in un dipinto di Giorgio de Chirico. È uno spazio artistico di grande importanza e aiuta a trasformare l’area a livello locale oltre a rendere Milano una destinazione che va oltre la settimana del Salone del Mobile.
Cosa manca oggi a Milano? Cosa porteresti qui da un altro luogo?
È difficile dire cosa potrebbe essere trapiantato a Milano da un altro luogo. In realtà siamo fieri di non poter trasferire i nostri luoghi preferiti dalle città dove devono rimanere. L’unica cosa che cambieremmo di Milano sono gli aeroporti: come tanti aeroporti nel mondo non sono molto evocativi del contesto. Sarebbe bello se ci fosse un genuino e romantico Caffè Milanese, se gli spazi pubblici e di attesa avessero il design post-moderno della Linea Rossa della Metropolitana o se la zona arrivi trasmettesse la grandeur della Stazione Centrale.