Milano

MILANO

area (km²)
181
abitanti
1,349.912
abitanti stranieri
259.020
densità (persone per km )
7,430
aree verdi
23 km²
aree verdi per abitante
17.4 m²
aree coltivate per abitante
0.04 m²
aree pedonali per abitante
0.30 m²
AREA METROPOLITANA
area (km²)
1,575
abitanti
3,206.000
abitanti stranieri
446.462
densità (persone per km )
2,029


TRASPORTI
transfer aereoporto – centro

Linea urbana 73 partenza dal’aereoporto di Linate (ticket €1.50) Malpensa Express partenza dall’aereoporto di Malpensa (€13)

metro

i treni partono ogni giorno dalle 5:40 alle 00:30 (biglietto giornaliero €4.50)

taxi

radio taxi 027777


Ufficio del turismo
Galleria Vittorio Emanuele II
02.88455555
numero d’emergenza
112
farmacia notturna
Farmacia Stazione Centrale
Piano sopraelevato / Arrivi

Milano ha un fascino discreto.
Non è una città che colpisce al primo sguardo. Non ha i grattacieli di New York né i maestosi boulevard di Parigi. La sua bellezza si nasconde nei cortili dei palazzi del centro e va scoperta nelle pieghe di una storia che affonda le sue radici nel Medioevo. Ci sono tante Milano diverse che fanno presa su individualità con passioni differenti: amanti del design, appassionati di architettura, fashionistas, patiti dell’opera, studenti di storia.

La Notte, il capolavoro cinematografico di Michelangelo Antonioni, apre con una sequenza che inquadra un paesaggio urbano riflesso nelle vetrate di un grattacielo. La cinepresa scende lenta lungo la facciata cristallina dell’edificio, delineando man mano i tratti della città; una città grande ma priva di altre architetture svettanti. Quell’edificio era la torre Pirelli. Era il 1961, e dall’anno di inaugurazione del grattacielo di Gio Ponti lo skyline milanese si è trasformato. Ma come sempre, nell’architettura della città è riflessa la sua storia. Ancora oggi la torre Pirelli ci parla di un grande momento di protagonismo storico per Milano: quello del boom economico degli anni Cinquanta, il “miracolo milanese”, emblema dell’arrivo della prosperità in una nazione martoriata e impoverita dalla guerra.

La Cà Brutta di Muzio ci racconta del trapassare del manierismo e dell’arrivo della modernità, non solo architettonica ma anche sociale e culturale; nelle opere di Terragni, invece, si legge di quell’epoca politicamente buia in cui la ricerca di un’”arte di Stato” consona al Fascismo dà vita ad una fase dell’architettura razionalista che lui stesso chiama “Periodo Squadrista” (1926-1931). Nel QT8 (Quartiere Triennale Ottava, 1947), invece, è inscritta la storia della ricostruzione: un quartiere sperimentale, messo a disposizione degli architetti dalla città di Milano offrendo loro un luogo – laboratorio – praticamente unico in Italia e raro in Europa – di libera sperimentazione dove trascendere le regole accettate e testare nuovi modelli urbanistici. Nonostante le promesse di politici e urbanisti degli anni Cinquanta, Milano non guadagna mai uno skyline ‘newyorkese’.

 

 

Ma il “miracolo milanese” è simboleggiato non soltanto da quei pochi visibili slanci verso l’alto dei grattacieli, fra cui la Torre Velasca dei milanesissimi BBPR, ma anche dagli scavi verso il basso, fra cui innanzitutto la Linea 1 della metropolitana. Le sue stazioni, progettate da Franco Albini con grafiche di Bob Noorda, sono per i cittadini il vero simbolo quotidiano della trasformazione di Milano in una metropoli moderna. Meno vitali sono gli anni Ottanta e Novanta, quando la città soffre delle oscure vicende legate a una dilagante corruzione. Tanti i progetti, poche le realizzazioni.
Negli anni Novanta, tuttavia, Milano e il territorio circostante erano già leggibili come un sistema diffuso di produzione progettuale composto da designer, studi professionali, industrie, istituzioni pubbliche e private e riviste. Il punto di riferimento centrale per tutti, naturalmente, è il Salone del Mobile: il riconoscimento formale dello status di capitale internazionale del design arriva già alla fine del secolo scorso sotto forma della decisione di spostare la fiera a Rho e commissionare all’architetto Massimiliano Fuksas una nuova struttura d’avanguardia mondiale. Il suo progetto inaugura nel 2004.

Negli ultimi anni Milano ha vissuto alcune fondamentali tappe nello sviluppo della città che hanno visto protagonisti il Progetto Porta Nuova, con il vasto intervento di riqualificazione urbana ed architettonica all’interno del Centro Direzionale di Milano, la nascita della Fondazione Prada nella zona sud della città a cura di architettura OMA e, in pieno centro, della Fondazione Feltrinelli progettata dallo studio “Herzog e De Meuron”.

Lo scopo di questo lavoro è creare il ritratto corale che emerge dai racconti soggettivi da 19 interviste, che compongono una guida non convenzionale alla città, fatta di storie, di ricordi e di dettagli che un milanese noterebbe a fatica.