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Pensiero in movimento

La nuova gamma Hyundai Ioniq definisce nuovi standard per le auto ibride ed elettriche, dimostrando ancora una volta come i confini del design thinking possano essere estesi.

La nuova gamma Hyundai Ioniq definisce nuovi standard per le auto ibride ed elettriche, dimostrando ancora una volta come i confini del design thinking possano essere estesi.

Cos’è il ‘design’? Se un tempo la risposta – qualunque essa fosse stata – non avrebbe mai potuto prescindere dalla parola ‘forma’, oggi il design ha assunto estensioni differenti, che hanno molto più a che fare con gli attribuiti, le prestazioni, le pratiche, i linguaggi condivisi. È la visione progettuale del “design thinking”, quella che vede essere il design prima di tutto una forma di pensiero, che si deposita sulle cose (quelle dotate di forma) ma anche sui processi che alle cose si interconnettono in maniera inscindibile.

In questo senso è pienamente ‘design’ l’approccio al progetto automotive rappresentato da un marchio di riferimento del settore, come la coreana Hyundai, e perfettamente rappresentato dalla sua brand direction: “New thinking. New Possibilities”. Un nuovo pensiero, e nuove possibilità ci sono così oggi offerti dalla nuova gamma IONIQ, prima auto al mondo a offrire la scelta fra alimentazione ibrida, elettrica e plug-in su un unico modello – tre motorizzazioni a zero e basse emissioni che la rendono unica sul mercato.

La vettura nasce per quella che Jochen Sengpiehl, vicepresidente marketing di Hyundai Europa, chiama “Generazione Ioniq”: un pubblico ‘smart’, sensibile alle problematiche ambientali ma anche attento ai prodotti di design e high-tech. Delle tre varianti sono già disponibili la ibrida e l’elettrica pura, l’ibrida plug-in è in arrivo questa primavera.

La Ioniq ha dalla sua un’identità ben definita, frutto non soltanto di un design meno estremo rispetto a una concorrente come la Toyota Prius, ma anche delle soluzioni tecniche adottate, in cui convivono la sostenibilità con la piacevolezza d’uso, l’estetica con la funzionalità. Il corpo vettura è assimilabile a quello di una berlina compatta, ma con un richiamo all’eleganza di un simil-coupè. Caratterizzata dal profilo a cuneo, la forma è pulita ed essenziale, frutto di un’attenta ricerca sull’efficienza aerodinamica, implementata da soluzioni come le prese d’aria attive, che hanno consentito di raggiungere un coefficiente aerodinamico al vertice del suo segmento: Cx = 0,24.

Rilevanti anche le prestazioni in termini di consumo: la versione ibrida, per esempio, in statale può percorrere 21,2 km/l. Un valore raggiunto anche grazie alla leggerezza strutturale: la scelta dell’alluminio rispetto all’acciaio per il portellone e il cofano riduce significativamente il peso, senza però compromettere solidità e sicurezza del veicolo, realizzato in gran parte in AHSS (Acciaio Avanzato ad Alta Resistenza).

La sostenibilità del progetto si rivela anche negli spaziosi interni, realizzati attraverso l’uso di materiali eco-compatibili di recupero e non derivati dal petrolio (estratti per esempio dalla canna da zucchero o dall’olio di soia). Gli interni delle porte sono rivestiti da una plastica riciclata combinata con legno in polvere e pietra vulcanica che ne migliora le capacità fono-assorbenti e ne alleggerisce il peso in misura significativa. Alla scelta attenta dei materiali, si affianca anche la particolare cura per la qualità dell’aria interna all’abitacolo e per le dinamiche di futuro riciclo della vettura. Perché il design thinking che accompagna la Ioniq inizia prima e finisce dopo la vita degli oggetti.