interviste

La Milano di Jaime Hayon

Il mio rapporto con Milano ebbe inizio quando decisi di studiare design a Madrid, e la prima cosa che avevo in mente era probabilmente che Milano, per il design, fosse la città più straordinaria del mondo.

La Milano di Jaime Hayon

Come nasce il tuo rapporto con Milano?

Il mio rapporto con Milano ebbe inizio quando decisi di studiare design a Madrid, e la prima cosa che avevo in mente era probabilmente che Milano, per il design, fosse la città più straordinaria del mondo. Però la prima cosa che scoprii quando arrivai a Milano per la prima volta fu che c’era di tutto tranne che il design, e quando venni a Milano fui molto stupito che ci fosse un sacco di design datato. Poi, quando visitai per la prima volta il Salone del Mobile, capii che il design trasforma la città e diventa una cosa davvero straordinaria. E a poco a poco, nel corso degli anni, ho compreso che il design, in Italia e specialmente a Milano, è dovunque. Questa è stata la conclusione, in definitiva. Il rapporto nasce certamente da subito, da quando ho visitato il Salone, scoprendolo da studente e poi da partecipante. Sono sempre stato profondamente affascinato. dalla città e da ciò che è in grado di offrire. E oggi è un po’ il punto di incontro dove incontrare gli amici e vedere le aziende, e discutere l’evoluzione del nostro mondo del design. Perciò in questo senso per me è una città molto interessante.

Qual è l’edificio storico della città che preferisci?

Mi piacciono la zona di Brera e la pinacoteca. Naturalmente il castello Sforzesco per me è sempre stato un luogo molto interessante; la Torre Velasca è stupenda, e il grattacielo Pirelli, che sta così bene dove sta. Mi piace dove è collocato per il contrasto con la Stazione Centrale, così mussoliniana e monumentale, e così espressiva che, per contrasto, la bellezza e la sottigliezza di Gio Ponti sono fantastiche. Mi piace per questo.

Che cosa fai di solito quando sei a Milano?

Quando vengo a Milano lo faccio per vari motivi. Ci vengo per lavoro, più che altro incontro delle persone, visito gli showroom, vado ogni volta a Brera, ci vado a cena, laggiù, e gironzolo da quelle parti. Sto sempre nella zona di Brera soprattutto per certe ragioni, capisci, per visitare gli showroom, per andare a trovare gli amici, per andare in vari posti. Qualche volta vado a mangiare alla Torre di Pisa, ma soprattutto faccio un salto in Brianza o vado in giro, ma non ci sto per molto, mentre se sto un po’ di più in città cerco sempre di trovare posti nuovi e cerco un buon ristorante, oppure chiedo a qualcuno in quale altro posto andare. Chiedo sempre alle persone di indicarmi posti nuovi, ma direi che per lo più me ne sto nella zona di Brera e intorno alla Stazione Garibaldi.

C’è un negozio di Milano dove compri dei prodotti speciali?

In via Solferino frequentavo parecchio tre negozi: uno dove mangiavo dei rettangolini di pizza, che mi piacciono molto, che si trova non molto lontano dallo showroom Boffi; uno è un ottico dove mi compravo gli occhiali e l’ultimo è un negozio dove compravo delle giacche.

Qual è a Milano il tuo caffè, bar o ristorante preferito?

Mi piace andare alla Latteria. Diciamo che mi piacciono il Bar Basso e la Torre di Pisa, probabilmente mi piace la storia di quei posti. Mi piacciono le vecchie trattorie di Milano – quelle sì che mi piacciono – dove c’è un tipo particolare di stile e di semplicità. È una cosa che mi attrae moltissimo.

Quali sono i nuovi edifici che hanno trasformato la città?

Ci sono un sacco di nuove costruzioni, ma non credo che rendano necessariamente più bella la città. Decisamente no. Voglio dire: mi piacciono quegli edifici con i balconi pieni di piante e cose così, non so come li chiamate in Italia, ma mi piacciono molto: credo che sia un genere d’architettura molto interessante. Mi piace meno quel che succede con i grattacieli e tutto quel che c’è nella zona di Corso Como: non mi entusiasma, per essere sincero… Assistere a un’evoluzione è molto interessante, ma credo che Milano sia interessante per il suo centro storico e per la varietà di famiglie e di persone che fanno cose belle, capisci? Credo che per me sia la cosa più positiva in assoluto.

Che cosa porteresti a Milano da un altro luogo?

Credo che Milano abbia bisogno di più infrastrutture, in termini di trasporti, e che dovrebbe essere più facile andare in giro in bicicletta senza concedere troppo alle automobili. Penso che la città dovrebbe essere più disponibile quando ci sono delle manifestazioni perché trovare un albergo è un inferno, e quando lo trovi è troppo costoso, nei periodi in cui c’è una fiera. Porterei più voli a Milano invece che centralizzarli tutti a Roma, se fossi al governo farei così. E credo che Milano dovrebbe mostrare in strutture sue, di proprietà pubblica, quanto sia importante il design. Quindi, per esempio, restaurerei alcune stazioni, migliorerei il sistema ferroviario: cose di questo genere farebbero molto bene, capisci, a una città come Milano. Credo che per la città sia davvero una cosa molto importante. Non è solo una questione di famiglie, il governo dovrebbe prendere il design come punto di riferimento fondamentale. Direi che è questo quello che manca: quando si va a Singapore l’aeroporto, i treni, le infrastrutture sono fatte per essere molto spettacolari e per esprimere l’evoluzione della modernità. È questo che vorrei vedere.